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Lean o Six Sigma? Guida alle due metodologie

2 Dicembre 2024 Strumenti e Metodologie

Nello scenario di turbolenza e volatilità dei mercati l’utilizzo di tecnologie e metodologie specifiche per rispondere in modo agile ai cambi di rotta si rivela una strategia vincente. Grazie a strumenti dedicati alla re-ingegnerizzazione è possibile oggi accorciare il time to market e migliorare altri indicatori di performance in produzione, una sfida che le imprese devono cogliere per posizionarsi come leader nel proprio segmento di business. Per farlo però è necessario non solo innovare i prodotti, ma anche i processi.  

Se per ottenere il primo obiettivo è necessaria una lunga gestazione e un po’ di fortuna, per raggiungere il secondo occorre implementare scrupolosamente due metodologie di approccio al Miglioramento Continuo e all’efficienza che hanno consentito alle grandi organizzazioni di detenere la leadership globale nel proprio settore di riferimento grazie al Lean e al Six Sigma. 

Cos’è la Metodologia Lean

Per metodologia Lean si intende un approccio allo sviluppo delle operations che ha l’obiettivo di ridurre al minimo gli sprechi eliminando tutto ciò che non apporta valore al processo. Adottare una filosofia Lean significa in altre parole snellire tutte le procedure perfezionando il più possibile la loro esecuzione. Questa metodologia di Miglioramento Continuo è stata in parte mutuata dall’industria automobilistica e affonda le sue radici nel “metodo Toyota”, a sua volta influenzato dal sistema della catena di montaggio Ford. La metodologia lean è definibile come un’evoluzione della produzione snella basata su un ‘approccio incrementale continuo’ e condiviso come elemento essenziale della cultura organizzativa. Il Lean Thinking è un insieme ampio e variegato di buone pratiche, tra cui anche quella di manutenzione preventiva e proattiva delle macchine affidata agli stessi operatori di linea. 

Nella Lean Manufacturing l’obiettivo principale è sempre creare valore per il cliente, allineando la produzione alle sue esigenze. Tutto ciò che non crea valore è da considerarsi uno scarto, il che offre la garanzia che il prodotto finale risponda alle sue reali aspettative. Per avvicinarsi il più possibile a questo obiettivo occorre definire: 

  • un flusso di valore, inteso come la sequenza di fasi e operazioni che aggiungono valore al cliente durante la produzione. La visualizzazione di questo processo attraverso una mappa consente ai manager di stabilimento di identificare le inefficienze, ridurre al minimo gli sprechi e individuare le possibilità di miglioramento; 
  • il sistema pull: in base a questo principio si dovrebbero pianificare nuove attività in produzione solo ed esclusivamente in risposta a un’effettiva richiesta del cliente. Anche in questo caso, l’idea è ottimizzare quanto possibile la produzione eliminando lo stoccaggio di scorte in eccesso. Ciò comporta non solo la riduzione dello spreco, ma anche quella del capitale immobilizzato in magazzino. Questo approccio just in time abilita un ridisegno completo della supply chain rafforzando la sua performance e riducendo le sue vulnerabilità. Per soddisfare un sistema così efficace nel raggiungimento degli obiettivi di miglioramento, le modifiche vanno apportate in modo incrementale, in quanto occorrono tempo e dedizione. 

Due delle tecniche più utilizzate nel Lean Manufacturing includono invece: 

  • Kaizen: termine che deriva dall’unione di ‘Kai’, che significa cambiamento, e ‘Zen’, ovvero fare meglio. Insieme si riferiscono al processo di Miglioramento Continuo nella gestione dei processi. L’idea centrale di questa filosofia è che da piccoli e costanti cambiamenti si possono ottenere risultati migliori di un unico grande cambiamento. 
  • La metodologia delle 5S nasce invece per migliorare la sicurezza e l’organizzazione del luogo di lavoro, eliminando il disordine per aumentare l’efficienza. L’implementazione delle 5S può portare a un ambiente di lavoro più pulito e sicuro, con l’obiettivo di ridurre i tempi di ricerca di strumenti e materiali. 

Cos’è la Metodologia Six Sigma

L’approccio del Six Sigma nasce per operare chirurgicamente e radicalmente sulle inefficienze. È una metodologia che interviene in modo efficace in particolare sulla riduzione della variabilità nei processi, misurata attraverso specifici indicatori di performance. È definito da 5 fasi che insieme formano l’ossatura del Six Sigma con l’acronimo di DMAIC: (Define, Measure, Analyze, Improve, Control). 

Attraverso queste fasi si progetta dall’inizio alla fine un intervento completo che prevede l’inquadramento iniziale del problema, la successiva misura della variabilità dovuta a un’anomalia, l’analisi delle possibili azioni da pianificare, l’implementazione delle attività previste e infine il monitoraggio continuo del miglioramento ottenuto. 

Anche il Six Sigma prevede l’utilizzo di strumenti e tecniche specifiche:  

  • Control Charts: si tratta di grafici usati a fini statistici che servono per monitorare e analizzare tutte le variazioni di processo nel tempo e valutare la sua stabilità. Attraverso le control charts è possibile individuare, comprendere e intervenire sulle anomalie per garantire un output di alta qualità. 
  • Root Cause Analysis: per risolvere una variabilità bisogna eradicare alla base le sue radici, ecco perché l’analisi delle cause più profonde è in grado di individuare la matrice fondamentale di un problema con la finalità di identificare e implementare le soluzioni più aderenti. 
  • Statistical Process Control: questo strumento statistico aiuta nella comprensione delle variazioni prodotte da innumerevoli piccole cause non imputabili singolarmente come unica ragione di una deviazione di processo. 

Lean o Six Sigma? Di quale hai bisogno?

Il Lean e il Six Sigma sono dunque due approcci metodologici a due problemi simili tra loro ma non del tutto coincidenti. Sono due interventi che hanno una radice e un obiettivo comune: ovvero quello di incrementare l’efficienza riducendo gli sprechi. 

Mentre con il Lean il focus è più sbilanciato sul tema della riduzione degli sprechi attraverso un approccio incrementale e continuo, con il Six Sigma l’azienda punta tutto sulla risoluzione di problemi localizzati nelle trame di un dato processo grazie all’utilizzo di più strumenti statistici e di metriche per ridurre la variabilità a un’accurata gestione delle non conformità. Il che garantisce la restituzione di un output di assoluta precisione “matematica”.  

Se il Lean fa più che altro parte di un pensiero o cultura aziendale per cui si coinvolge di forma orizzontale e generalizzata tutta l’organizzazione, il Six Sigma fonda la sua conoscenza sulla base di livelli di competenza acquisiti da singoli specialisti all’interno dell’impresa. La conoscenza qui non è distribuita, ma impartita a vari livelli organizzativi che corrispondono a team specifici con formazione avanzata (le cinture). 

Quando optare per l’approccio Lean

Un progetto Lean è implementabile su diverse tipologie di aziende e porta i suoi frutti specie in quelle organizzazioni che prevedono un gran numero di addetti nella lavorazione di più processi strettamente interdipendenti tra loro: l’industria automotive è quella che più di altre ha saputo trarre beneficio a causa degli assemblaggi con grandi volumi di componentistica e complessità di relazione tra persone e processi. 

La metodologia lean però è diventata la base della gestione agile di molti progetti e oggi è utilizzata anche in altri settori ad alto rischio spreco, come lo sviluppo di software e hardware, l’edilizia, la sanità, persino il fashion. 

Quando adottare il Six Sigma

Un progetto Six Sigma supporta perfettamente tutti quei processi in cui è necessaria estrema precisione nell’individuazione delle variabilità che portano a ridurre la produttività. 

Essendo una metodologia rigorosa e data-driven può essere utilizzata anche nell’ambito dei processi di contabilità e controllo, o in settori che prevedono produzione su larga scala affidata a macchine operative a ciclo continuo. Le aziende che producono grandi volumi possono trarre importanti vantaggi dallo studio delle variazioni in un processo, poiché in breve tempo sperimentano saving di costo importanti. L’implementazione della metodologia è applicabile con successo anche a tutte quelle realtà impegnate nella ricerca scientifica. 

Cos’è il Lean Six Sigma?

L’unione di Lean e Six Sigma offre un approccio integrato al tema delle inefficienze e del Miglioramento Continuo, garantendo una visione a 360 gradi del problema che causa uno spreco o una deviazione dallo standard qualitativo. Affrontare un percorso di crescita aziendale secondo questo duplice approccio consente di implementare il meglio di entrambe le metodologie adattando l’intervento in modo versatile alle esigenze di ogni azienda in un percorso verso una migliore performance operativa.